mercoledì 9 gennaio 2013

NOVITA' OSTETRICHE!!!!



ANNO NUOVO!!!!

NOVITA' ANCHE IN CAMPO OSTETRICO!

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venerdì 7 dicembre 2012

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mercoledì 28 novembre 2012

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venerdì 12 ottobre 2012

STERILITA' E INFERTILITA'


QUANDO IL FIGLIO NON ARRIVA

quando il figlio non arrvia

 

La scelta di avere un figlio è da sempre un tappa fondamentale nel lungo processo di crescita e maturazione della personalità adulta dei membri della coppia.
Il desiderio genitorialità è il frutto di bisogni e fantasie che però possono scontrarsi con la difficoltà o l'impossibilità di realizzarsi
Tale vissuto comporta l'intrecciarsi di un'eterogeneità di elementi medici, psicologici e sociali a cui corrisponde una complessità anche terminologia, gli stessi termini di sterilità e infertilità a volte sono usati come sinonimi pur rappresentando realtà diverse.

Si parla di STERILITA' quando uno o entrambi i coniugi sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile la procreazione, invece il termine INFERTILITA' viene utilizzato quando la coppia dopo un anno o più di rapporti non protetti non è comunque riuscita a concepire e procreare.

L'esperienza dell'infertilità presenta numerosi risvolti psicosociali e sessuali che possono interferire in modo significativo sia sul benessere individuale sia sulla relazione di coppia. "L'infertilità mette l'uomo e la donna di fronte all'impossibilità di donare vita e di allargare l'universo dei propri affetti" (R. Nappi et al.). Lo stato di stress che ne deriva non è solo il frutto della negazione del naturale desiderio di avere un figlio, a questo si aggiunge la pressione sociale alla genitorialità e il timore che i trattamenti medici possano fallire.

Le aspettative esterne possono quindi acuire il vissuto di colpa e vergogna per l'impossibilità di "dare vita" alla scelta d'amore che l'uomo e la donna hanno fatto.

* L' emozionalità negativa che a questo vissuto si lega non va negata ma affrontata, il primo passo è quello di non lasciare prendere il sopravvento alla sensazione di inadeguatezza e cercare un sostegno nella propria famiglia, anche chiedendole di informarsi sull'infertilità e spiegando loro in che modo si vorrebbe essere trattati.
* La condivisione dei sentimenti rappresenta uno dei meccanismi più importanti che regolano le relazioni sociali, la comunicazione umana e lo scambio tra simili; mettere l'altro in grado di leggere il nostro stato emotivo e di rispondere in sintonia, consente di modulare il livello della propria esperienza sociale ed apre all'incontro, alla disponibilità, all'ascolto (Bonino et al.).
Le emozioni sono ineliminabili e impedirne l'espressione non può che portare verso la sofferenza; un corretto sviluppo evolutivo implica che le emozioni siano simbolizzate e si trasformino in sentimento. In primis bisogna essere indulgenti con se stessi, e con il proprio partner non pretendendo da lui che reagisca nel vostro stesso modo. Questo al fine di evitare la comunicazione nella coppia diventi sempre più scarsa e fonte di disagio spesso a causa dell' evitamento di argomenti inerenti la procreazione.




Al frequente utilizzo di strategie di evitamento delle tematiche inerenti la fertilità e la genitorialità spesso si associano una rigida pianificazione della sessualità e dello stile di vita, un eccessivo controllo delle emozioni e un conseguente aumento dei livelli di stress. La difficoltà ad esprimere il proprio disagio emotivo, e il conseguente mantenimento del segreto può portare alla somatizzazione. Questa difficoltà emotiva è detta alessitimia, e indica l'incapacità di mentalizzare, percepire, riconoscere e descrivere verbalmente i propri e altrui stati emotivi.

L'alessitimia si riscontra più spesso negli uomini, per i quali la somatizzazione rappresenterebbe la difficoltà di riconoscere il vissuto emotivo legato all'incapacità di avere un figlio attraverso il proprio patrimonio genetico.
"Prendere atto di ciò che si prova significa far emergere, e quindi poter esprimere, la propria verità e questo permette di alleviare il senso di solitudine che ci accompagna quando si pensa di non poter condividere ciò che sentiamo" (Giannelli).
 
Diversi studi hanno infatti confermato che un atteggiamento basato sul confronto attivo, sulla condivisione delle emozioni, sulla ricerca del supporto sociale, sul ricorso allo humour favoriscono il benessere individuale e un buon funzionamento sessuale.

Nella situazione che la coppia si trova ad affrontare è estremamente importante il ruolo dell'Ostetrica come "counsellor" e sostegno psicologico, a partire dal primo momento della diagnosi fino a alla fase terapeutica; che indirizzerà poi al ginecologo. La rilevanza del  ruolo del ginecologo non risiede esclusivamente nelle competenze mediche ma anche nella sua capacità di creare una comunicazione corretta ed esaustiva con il paziente, e quindi di stabilire con quest'ultimo una buona relazione.

Le informazioni riguardanti la scelta della terapia e una comunicazione basata sulla fiducia reciproca consentiranno alla coppia di percepire una condizione di maggior controllo sulla propria situazione. Questo rivelarsi molto utile per ridurre il disagio psicologico, consentendo di vivere in maniera più serena l'esperienza della "transizione alla non genitorialità" o di affrontare in modo più consapevole l'eventuale impossibilità di procreare.

sabato 29 settembre 2012

ALLATTAMENTO AL SENO: UN AMORE DA DONARE!

LATTE MATERNO 

allattamento al seno

Rappresenta il miglior alimento per i neonati, perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita, come per esempio certi acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro assimilabile. Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali sia per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, sia per favorire lo sviluppo intestinale. È per questo che tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi sei mesi di vita (26 settimane). 
Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Unicef e dell’Unione Europea, recepite anche dal nostro ministero della Salute, l’allattamento al seno dovrebbe poi continuare per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino. 

Secondo la definizione dell’Oms, l’allattamento può essere:
  •  allattamento al seno esclusivo: solo latte materno
  •  allattamento al seno predominante: latte materno + liquidi non nutritivi 
  • allattamento complementare: latte materno + latte di formula.
Come favorire l’allattamento al seno Innanzitutto è importante che fin dai primi minuti madre e figlio rimangano insieme, facendo in modo che si instauri il cosiddetto contatto “pelle-a-pelle”: il corpo della madre aiuta il bambino a mantenere una temperatura adeguata (molto importante per bambini molto piccoli o nati pretermine ma anche per i bimbi sani nati a termine) e il bambino è meno stressato, più calmo e ha respiro e battito cardiaco più regolari. Il primo contatto con il seno dovrebbe avvenire entro un’ora dalla nascita, lasciando la mamma e il bambino, insieme al papà se presente, liberi di interagire spontaneamente, senza interferenze esterne. 
 Altre raccomandazioni importanti sono:
  •   allattare il bambino “a richiesta”, senza seguire orari rigidi  
  •  controllare la posizione e l’attacco al seno del bambino, evitando di staccarlo prima che abbia finito
  • non dare al bambino altri liquidi diversi dal latte materno prima della prima poppata
  • evitare il latte o altri cibi artificiali, acqua, zucchero o acqua zuccherata tra una poppata e l’altra 
  • evitare l’uso di tettarelle artificiali, biberon e ciucci, soprattutto nei primi mesi di vita non lavare il seno dopo ogni poppata ed evitare l’uso di creme o unguenti durante l’allattamento; la normale igiene della mamma è sufficiente e il seno è provvisto di ghiandole che provvedono ad una naturale disinfezione dell’areola.
 I VANTAGGI PER IL BAMBINO  
È ormai condiviso a livello internazionale che l’allattamento al seno: 
  • riduce l’incidenza e la durata delle gastroenteriti 
  •  protegge dalle infezioni respiratorie 
  •  riduce il rischio di sviluppare allergie 
  • migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio 
  •  migliora lo sviluppo intestinale e riduce il rischio di occlusioni 
 Alcuni studi, inoltre, hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di numerose patologie: numerose infezioni (enterocolite necrotizzante, meningite, botulismo e infezioni del tratto urinario) malattie autoimmunitarie, come per esempio il diabete di tipo 1 e di tipo 2 sindrome da morte improvvisa del lattante (Sids) obesità nella vita adulta. 
I VANTAGGI PER LA MADRE
 Anche per la madre l’allattamento al seno ha delle ricadute positive: 
  • quanto più comincia precocemente, accelera la ripresa dal parto e l’involuzione dell’utero e riduce il rischio di emorragia e di mortalità riduce la perdita di sangue, contribuendo così a mantenere il bilancio del ferro 
  •  prolunga il periodo di infertilità post parto 
  •  favorisce la perdita di peso e il recupero del peso forma 
  • riduce il rischio di cancro della mammella prima della menopausa
 Alcuni studi, inoltre, hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di cancro dell’ovaio e di osteoporosi. 
 
 CONTROINDICAZIONI
Alla luce delle conoscenze attuali, le condizioni in cui l’allattamento al seno è sconsigliato sono piuttosto limitate. Oltre al caso in cui venga diagnosticata al bambino la galattosemia, una rara malattia metabolica, l’allattamento non dovrebbe avvenire quando nella madre è presente almeno una delle seguenti condizioni: sieropositività e trattamento con farmaci antiretrovirali per la terapia dell’Aids tubercolosi attiva e non curata uso di droghe terapia antitumorale (chemioterapia o radioterapia) in corso. 
In generale, la maggior parte dei farmaci che vengono prescritti dopo una gravidanza non interferiscono con l’allattamento
In ogni caso, è bene chiarire con il proprio medico di famiglia l’eventualità di sospendere o meno l’allattamento in caso di una determinata terapia.

lunedì 27 agosto 2012

SCRIVETE un commento: RISPONDIAMO alle vostre domande!!


contraccezione 

     
????????????          
                                             salute sessuale e riproduttiva 

                              
                     concepimento                              ????????????????????????

gravidanza    ?????????????????????
                                                                          ALLATTAMENTO ??????
                   
???????????????                  post parto
                                                                ??????????                             menopausa ???????


SIAMO DISPONIBILI A RISPONDERE A TUTTE LE VOSTRE DOMANDE SU QUESTI TEMI!!!!!!!

SCRIVETECI UN COMMENTO: SIAMO QUI PER VOI!

State vivendo un esperienza di gravidanza, menopausa, concepimento difficile, allattamento, un problema ginecologico che vi preoccupa, ecc. e volete condividerla su questo blog?

Avrete i nostri consigli e il confronto con le altre lettrici, magari nella stessa vostra condizione ma con esperienze diverse da condividere.

IL CONFRONTO E' UNA RICCHEZZA: COGLIETELA!

mercoledì 8 agosto 2012

Conoscere le Ostetriche

Per chi è interessato ai nostri servizi e vuole saperne di più, CONTATTATECI!!!!
(vedi pagina CONTATTI o AGENDA in alto).

Avremmo piacere di incontrarvi ASSOLUTAMENTE SENZA IMPEGNO.



Siamo a vostra completa disposizione per:
  • chiarire eventuali dubbi 
  • darvi le informazioni che desiderate in merito ai servizi cui siete interessati 
  • parlare delle vostre aspettative 
  • personalizzare per quanto possibile, la prestazione da voi scelta in termini di obiettivi, temi da trattare, orari, date e luogo degli incontri, ecc. 

 
                    VI ASPETTIAMO!!!